Il pranayama:
Il Pranayama può essere definito come "controllo del respiro". Si tratta cioè di modificare il naturale processo di respirazione.
In genere si effettuano circa quindici respirazioni al minuto. La normale respirazione si modifica a seconda delle situazioni, come per esempio sotto sforzo, sollevando dei pesi, correndo, camminando in salita, o ancora in caso di disturbi come asma o altre affezioni polmonari.
In tutte queste situazioni le modifiche del respiro avvengono involontariamente, a volte anche inconsapevolmente.
Nel Pranayama le modifiche avvengono deliberatamente, in una determinata postura.
Il Pranayama è una pratica che prevede inspirazioni ed espirazioni profonde, oltre a trattenimento del respiro dopo aver assunto una posizione del corpo adatta.
L'inspirazione viene chiamata Puraka, che significa 'atto del riempire', l'espirazione viene chiamata Recaka che significa 'atto di vuotare', la ritenzione del respiro viene chiamata kumbhaka che significa 'atto del mantenere pieno o vuoto'.
In sanscrito il respiro è chiamato Prana. Questo termine significa anche 'anima'. Un'associazione molto stretta in quanto vita e respiro sono congiunti, quando la prima finisce anche il secondo si ferma.